Salone del libro 2023

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    Mamma metal

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    Senzanome

    Dal 1988, ogni anno a Torino nella cornice del Lingotto Fiere si riunisce tutta la filiera del libro: case editrici, scrittori, librai, bibliotecari, agenti, illustratori, traduttori e tanti, tantissimi lettori. Per gli editori, dai grandi gruppi agli indipendenti, il Salone è la più importante occasione di vendita e di presentazione delle novità editoriali. Per tutti i lettori, il Salone è un grande festival internazionale della cultura: 2.000 ospiti da ogni parte del mondo per un totale di 1.200 eventi. Ogni anno arrivano al Salone le autrici e gli autori che hanno fatto la storia della letteratura del Novecento e del nostro secolo.

    > Salone OFF. Un evento diffuso che porta i libri e gli autori del Salone in tutte le circoscrizioni della città di Torino tra scuole, biblioteche, musei, teatri, ospedali, case popolari, strade, botteghe e parchi. Una grande festa che ha superato i confini cittadini, raggiungendo tutte le province piemontesi.

    > SalTo Scuola. È la sezione del Salone dedicata al mondo della scuola e ai ragazzi, sostenuta dalla Fondazione Compagnia di San Paolo. Un’offerta continuativa di attività per gli studenti di tutta Italia. Al Salone ogni anno quasi 400 ore di programmazione per un grande laboratorio di idee in cui sperimentare, conoscere e interrogarsi attraverso la migliore offerta editoriale per bambini, ragazzi e adolescenti. Durante l’anno tanti progetti. Tra questi, il più longevo è Adotta uno scrittore, che da 19 anni porta a scuola e in carcere i più importanti autori contemporanei. Ai docenti sono dedicati i corsi di Educare alla lettura, al Salone e – durante l’anno – on line, per formare i lettori di domani.

    > SalTo PRO. Un grande spazio di networking e un programma dedicato a tutte le professioni del libro. Al Lingotto e durante tutto l’anno il Salone organizza workshop, convegni e spazi b2b, un luogo fisico e virtuale dove incontrarsi, formarsi e conoscere tutte le novità per la filiera. SalTo Rights Centre è invece uno dei momenti principali del calendario europeo dell’editoria per la compravendita di diritti di edizione e traduzione. Book to screen è la sua sezione in cui vendere i diritti per il cinema e le serie tv. Per l’occasione, ogni anno arrivano a Torino editori e agenti da 40 paesi del mondo.

    > Il Salone oltre confine. Riconosciuto all’estero come vetrina dell’intera editoria italiana, il Salone collabora con molte istituzioni straniere deputate alla promozione della lingua e della cultura del proprio paese di origine in Italia. Tra queste, solo per citare i rapporti più consolidati: l’Institut Franç ais, il Goethe-Institut e l’Instituto Cervantes. Inoltre, il Salone ha un intenso scambio, rinsaldato da progetti condivisi, con le due principali fiere professionali a livello internazionale per la vendita di diritti editoriali: la Frankfurter Buchmesse e la Bologna Children’s Book Fair.

    > Il Salone tutto l’anno. Dalla più grande libreria en plein air d’Europa con Portici di Carta, a Sedendo e Mirando, un festival diffuso nei teatri marchigiani. Il calendario del Salone non conosce pause, tra eventi, collaborazioni e rassegne a Torino e in giro per l’Italia. Tutti i giorni i lettori possono trovare nuovi contenuti sui canali digitali del Salone: una ricchissima galleria di video on demand, podcast e anteprime su SalTo+ e le sue linee editoriali digital: dalle playlist musicali del Cinghiale Bianco alle ricorrenze letterarie, dai consigli di lettura al book club.
     
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    Salone del Libro di Torino. Michela Murgia: "Questo governo è fascista, si vede dalle scelte". Folla per Zerocalcare e Concita De Gregorio



    Ed è Bergonzoni show

    Alessandro Bergonzoni, comico, drammaturgo e scrittore, firma di Robinson, allo stand dell'inserto culturale di Repubblica con Maurizio Crosetti. "L'asilo politico è il Parlamento perché i genitori non si vengono a prendere i figli e non li portano a casa? L'altro tema sono le dimissioni: un ministro che dice cose assurde, prima di essere dimesso deve guarire ed essere curato. Il problema della politica non è l'etica, al massimo è la poetica che manca: è un problema psichiatrico".

    Fenomeno Extraliscio. "Così è nata la nostra musica"

    "La nostra amicizia tra musica e fumetto". Mirco Mariani e Davide Toffolo raccontano la nascita di un fenomeno.

    Concita De Gregorio: "La bellezza, la cultura, il cinema allontanano la sensazione di catastrofe che sentiamo imminente"


    "Raccontare è vivere. Noi siamo al mondo per fare questo e grazie a questo. Essere visti per quello che si è ed essere riconosciuti. A cosa serve quindi raccontare la realtà del cinema e la realtà dei sogni? Per me si tratta di un fatto politico, come tutto quello che noi facciamo". All'Arena Robinson al Salone del Libro di Torino, Concita De Gregorio parla della sua nuova avventura come direttrice della prima edizione europea di The Hollywood Reporter insieme a Maurizio Crosetti. "Le persone più giovani, tutto quello che sanno del mondo lo imparano non più dai libri e non dai giornali, ma dalle immagini in movimento che vedono sui loro device" ha detto De Gregorio. "Come un tempo, la cultura popolare e il sentire del Paese non lo facevano i libri, ma i foto e teleromanzi oggi il sapere, il racconto della realtà passa attraverso le serie tv e il cinema".

    Tre ore di coda per Michela Murgia

    Già tre ore prima dell'inizio erano tante le persone in fila. Alla fine non tutti sono entrati e Michela Murgia li ha invitati all'appuntamento di domani. "L'incontro più atteso? Non esageriamo. Non ci sono stati i politici?" ha scherzato la scrittrice accolta da un lunghissimo e caloroso applauso.

    Murgia ha risposto alle domande di Matteo Bianchi, scrittore e autore televisivo. In sala anche la madre del figlio Claudio e il ragazzo. Alla fine ha evitato il firmacopie per ragioni legate al suo stato di salute, ma ha lasciato i libri autografati con delle dediche random.
    De Gregorio dopo aver sottolineato il rilievo che da sempre viene data dalla politica americana all'industria dell'audiovisivo ha chiarito la sua scelta di accettare la direzione di The Hollywood Reporter: "Questa rivista straordinaria che in America esiste da cent'anni e che parla di storie e di bellezza, al momento non mi fa stare da nessuna altra parte. Credo che per me sia molto interessante adesso andare lì dove si fanno i fotoromanzi di oggi perché i grandi cambiamenti passano attraverso la cultura collettiva condivisa, da quello che riesce a far parlare le persone alla fermata dell'autobus. Le parole, la bellezza, la cultura, il cinema penso che servano a tenere più lontana la sensazione di catastrofe che sentiamo imminente".

    Premio Strega Poesia, annunciata la cinquina della prima edizione

    Silvia Bre coná"Le campane" (Einaudi), Umberto Fiori coná"Autoritratto automatico" (Garzanti), Vivian Lamarque con "L'amore da vecchia" (Mondadori), Stefano Simoncelli con "Sotto falso nome" (Pequod) e Christian Sinicco coná"Ballate di Lagosta" (Donzelli): sono questi i cinque finalisti della prima edizione del Premio Strega Poesia, annunciati durante un incontro condotto da Neri Marcorè.

    Meloni, Concita De Gregorio: "Meloni nel suo ramo d'impresa è una fuoriclasse, in politica non serve la battaglia di parola"


    Concita De Gregorio sul palco di Arena Robinson racconta The Hollywood Reporter, la prima edizione europea della testata Usa che racconta il mondo del cinema, e che lei dirige. Ma la conversazione con il giornalista Maurizio Crosetti, spazia anche sull'attualità.
    "Non conta proclamarsi, non conta dire e non fare. Conta fare e non dire. È molto più rilevante essere il mondo che vorresti essere e non dire come vorresti il mondo. Oggi siamo governati dal centrodestra. Alcuni esponenti del governo rivendicano la matrice fascista, altri sono eredi orgogliosi di quella tradizione. Ma se noi voltiamo le spalle alla scena e guardiamo chi ha eletto chi governa, ci è chiaro che continuare a dire sei di destra o sei fascista è inutile: è vero, ma fanno il loro mestiere. Giorgia Meloni nel suo ramo d'impresa è una fuoriclasse. È stata la più brava tra Berlusconi e Salvini. Bisogna voltarsi verso l'elettorato e chiedersi perché ha scelto quelle persone che sono dichiaratamente quello che sono.
    "Evidentemente l'alternativa non è stata credibile, hanno fatto una battaglia con il diserbante contro la conoscenza. Qualcosa non ha funzionato lì. Non serve la battaglia di parola in politica, non serve ed è controproducente".

    Michela Murgia: questo governo è fascista, si vede dalle scelte

    "Io penso che questo governo sia fascista, si vede dalle scelte, dalle decisioni che prendono. Quando si sono candidati le hanno dichiarate in campagna elettorale. Va tutto in una certa direzione, controllo dei corpi, controllo della libertà personale, discriminazioni delle comunità già discriminate che stavano cominciando a ottenere dei diritti, una certa impostazione ideologica che abbiamo già visto". Lo ha detto Michela Murgia, intervistata dal vicedirettore Andrea Malaguti allo stand della Stampa dove ha presentato il suo nuovo libro 'Tre ciotole', edito da Mondadori.

    Conoscere le donne dell’horror
    Le donne dell’horror @attorcigliata: "Nel gotico non c’è stato uno sviluppo lineare dei personaggi femminili". Con Stefania Auci.

    Vince Tempera: "Ufo Robot e le altre sigle perché credevamo che i bambini fossero più intelligenti dello Zecchino d'oro"


    Vince Tempera all'Arena Robinson: "Abbiamo iniziato a scrivere le sigle dei cartoni animati, a partire da Ufo robot, perché credevamo che i bambini fossero più intelligenti rispetto agli ascolti dello Zecchino d'oro. La mia era intenzione era fare ciò che gli altri non facevano, è sempre stato così nella mia vita".

    Barbero rockstar: "Il libro è la tecnologia più moderna e sicura"

    Folla di giovanissimi (e non) per Alessandro Barbero ospite della seconda giornata al Salone del Libro di Torino. Il professore è stato accolto quasi come una rockstar. Lunghi applausi e persino uno striscione preparato dai ragazzi delle scuole e con scritto "Barbero sei grande".

    "Il mio amore per la storia è nato già dall'infanzia" ha confessato Barbero. "Oltre a una passione molto ingenua per la storia militare, per i modellini e i soldatini, ero solito leggere sempre la rivista "Storia illustrata" alla quale mia nonna era abbonata. Poi c'è stato un breve periodo in cui avrei voluto diventare avvocato, o linguista. L'amore per il Medioevo? È arrivato al liceo quando un compagno di classe con una biblioteca sterminata mi prestò "La società feudale" di Marc Bloch".

    Nel corso dell'incontro Babero ha sottolineato anche come le conoscenze e le possibilità messe a disposizione dalla rete non abbiano ridotto l'importanza del libro: "Le tecnologie moltiplicano, magnificano e facilitano la possibilità di leggere libri, ma non abbiamo la certezza che tra cinquant'anni ci potranno permettere di leggere tutte le cose messe in rete oggi. È una speranza. Il libro, come aveva scoperto Gutenberg, è in assoluto la tecnologia più sicura e più moderna per conservare contenuti, conoscenze, arte. E questo lo percepiscono tutti perché nessuno ha smesso di comprare libri".

    di Martina Tartaglino

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    Salone del Libro, tutti pazzi per Alessandro Barbero. Gli studenti di un liceo espongono lo striscione: “Sei grande”. Così è nato il suo amore per la storia

    Barbero

    Una calca degna di una rockstar per un accademico. Questo è ciò che è successo durante la seconda giornata del Salone del Libro di Torino, con la partecipazione dello storico e scrittore Alessandro Barbero.

    La folla, composta da appassionati di tutte le età, si è radunata per applaudire il professore, un evento che ha persino visto uno striscione preparato dai ragazzi delle scuole con la scritta “Barbero sei grande”.

    Barbero, amato per la sua capacità di raccontare la storia con entusiasmo e chiarezza, ha confessato che il suo amore per la storia risale all’infanzia. “Oltre a una passione molto ingenua per la storia militare, per i modellini e i soldatini, ero solito leggere sempre la rivista ‘Storia illustrata’ alla quale mia nonna era abbonata”, ha rivelato.

    Per un breve periodo, come segnala La Repubblica, aveva anche considerato l’idea di diventare un avvocato o un linguista. Tuttavia, il suo fascino per il Medioevo ha preso il sopravvento grazie all’influenza di un compagno di classe. “È arrivato al liceo quando un compagno di classe con una biblioteca sterminata mi prestò ‘La società feudale’ di Marc Bloch”, ha spiegato Barbero.

    Nel corso del suo intervento, Barbero ha anche sottolineato l’importanza inalterata del libro nonostante l’avanzamento tecnologico e la proliferazione di risorse online. Egli sostiene che, nonostante le nuove tecnologie abbiano amplificato e facilitato l’accesso ai libri, non esiste una certezza assoluta che le informazioni attualmente disponibili online saranno ancora accessibili tra cinquant’anni.

    “Le tecnologie moltiplicano, magnificano e facilitano la possibilità di leggere libri, ma non abbiamo la certezza che tra cinquant’anni ci potranno permettere di leggere tutte le cose messe in rete oggi. È una speranza”, ha detto Barbero.

    Secondo lui, il libro, come aveva scoperto Gutenberg secoli fa, rimane la tecnologia più sicura e più moderna per conservare contenuti, conoscenze e arte. “E questo lo percepiscono tutti perché nessuno ha smesso di comprare libri”, ha concluso.

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    Roccella contro Lagioia, interviene il Salone del Libro: "Chi attacca la direzione attacca tutti noi"

    Oggi il bilancio della manifestazione record, verso i 200mila visitatori con +70% di vendite

    Le polemiche sul caso Roccella non si fermano nel giorno dell'addio al Salone, al termine di un'edizione strabiliante che confermerà il record di visitatori (si avvicina quota duecentomila) e soprattutto lo straordinario aumento di vendite per gli editori. Stamattina, tuttavia, sul caso della contestazione a Roccella, e degli attacchi al direttore Nicola Lagioia da parte della parlamentare FdI Augusta Montaruli e di altri esponenti del partito di Meloni (uno tra tutti il presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Lucio Malan, che accusa Lagioia di "difendere gli squadristi") c'è stata un'altra coda polemica a distanza in tv tra la ministra e il direttore uscente.

    Un rinfocolarsi dello scontro, e degli attacchi a Lagioia, che ha indotto gli stessi organizzatori del Salone del LIbro, in tarda mattinata, a diramare una nota in cui si difende senza se e senza ma il direttore uscente: "A seguito di quanto riportato dalla stampa negli ultimi giorni, il Salone Internazionale del Libro di Torino tiene a precisareche è, è sempre stato, e continuerà a essere tutt'uno con la propria direzione editoriale e con l'intera squadra di lavoro. Chi attacca la direzione e la squadra di lavoro attacca il Salone, attacca l'istituzione" si legge nel comunicato della rassegna torinese, che si conclude così: "Il Salone è la casa dell'intero mondo editoriale che è di per sé garanzia di pluralismo, libertà, indipendenza"

    "Confronto con Montaruli? Non è un bell'esempio per i giovani che sul palco con una ministra ci sia una pregiudicata. Augusta Montaruli che dice 'con tutti i soldi che prendi' ed è stata condannata in via definitiva per peculato". Queste le parole del direttore del Salone del Libro di Torino Nicola Lagioia ad Agorà Rai 3 dopo le parole della deputata nel corso delle contestazioni alla ministra Roccella.



    "I contestatori del ministro - ha aggunto Lagioia - non volevano dialogo perché per loro la ministra è anti abortista e con una firma può rovinare le nostre vite, può cambiare le loro vite, dovrebbe essere lei prima di fare delle leggi, a far sì che queste leggi siano il risultato di un dialogo. Cerco di ricostruire il perché: se lei legifera direttamente con delle leggi che incidono in maniera molto violenta sui nostri corpi e sulle nostre vite noi ci sentiamo violati. Per loro la ministra ha un potere enorme sui loro corpi e può legiferare. Come si fa a trasformare il conflitto in un dialogo? La politica e le istituzioni diano il buon esempio e cerchino una strada".

    A "L'aria che tira" su La7 la ministra Roccella ha a sua volta dichiarato: "A me non dà fastidio il dissenso ma la libertà di parola è un elemento fondamentale della democrazia. Io ho detto a Nicola Lagioia che lui avrebbe dovuto dire con chiarezza a quelli che contestavano: 'voi non potete impedirle di parlare. "Se non ci sono state aggressioni - ha osservato Roccella - è anche perchè c'era la polizia. Io comunque ho chiesto che non venissero portate via le ragazze che si stavano sdraiando per terra. Le contestazioni sono legittime, non far parlare una persona è cosa diversa. Quello che si voleva era non farmi parlare in quello che dovrebbe essere il tempio della libertà di espressione".



    "Io non sono il servizio d'ordine del salone e non sono la polizia - ha ribattuto Lagioia - Ho detto ai ragazzi: eleggete un vostro delegato e trasformiamo questa contestazione in un dialogo. Loro mi hanno detto di no. Hanno rifiutato questa mediazione. È un peccato, ma è legittimo da parte loro. Il mio metodo è quello del dialogo, non del manganello".



    A proposito di manganello: "Questo governo può avere una virata autoritaria, che non vuol dire fascismo ma un'altra cosa: restrizione della libertà, restrizione dei diritti, nel momento in cui c'è una ministra che è antiabortista io capisco che le donne si sentano minacciate". E sul "fascismo degli antifascisti" evocato da Roccella, Lagioia tagia corto: "Non tirerei in ballo il fascismo con tutta questa facilità, è più grave che lo dica un ministro e non che lo dicano i ragazzi. Il fascismo è un'altra cosa, c'è quando il potere interviene in maniera violenta".



    Dopo il clima arroventato di sabato, comunque, è stato ieri il sottosegretario del ministero della cultura Vittorio Sgarbi a sdrammatizzare e a lodare il direttore in sala: "Ieri sera ho chiamato Lagioia per chiedergli com'è andata. Lui mi ha detto "È andata bene, si sono incazzati tutti". Ottimo, ho detto " . Prima dell'incidente, prosegue il sottosegretario, " mia sorella (Elisabetta Sgarbi presidente de La Nave di Teseo ndr), che è una ragazza di destra, sinistra, centro ha fatto le celebrazioni per le scomparsa di Lagioia, una persona che ama".

    Un divertissement alla Sgarbi accolto dalle risate del pubblico e dalle corna scaramantiche del direttore. " Non resta che sperare - ironizza - che Annalena Benini abbia " la gioia" che merita". Per quanto il Salone abbia perso la sua dimensione di posto tranquillo, conclude "qui c'è una massa che prova che il libro è un bene di consumo e anche di passione. Io comunque ci verrò ogni anno fino alla mia morte". Che festa sia, dunque. E prima di ogni altro saranno gli editori ad applaudire il direttore che ha portato il Salone a crescere ad ogni edizione, con punte del 70% di vendite quest'anno, un risultato al di sopra di ogni aspettativa. "Nelle ultime sedici edizioni mai visto cifre come queste. Sabato sera avevamo già raggiunto i numeri complessivi dello scorso anno", raccontano al Gruppo Mondadori. Oggi il bilancio e le valutazioni, ma è evidente che i 168 mila visitatori dello scorso anno siano ancora cresciuti.

    La domenica si è riaperta con gli strascichi della polemica sulle contestazioni alla ministra Roccella. All'Arena del Piemonte l'incontro con il filosofo francese Alain de Benoist, accompagnato sul palcodall'assessore al welfare Maurizio Marrone e dall'editore Francesco Giubilei, consigliere straordinario del ministro Sangiuliano, intervenuto in video collegamento. Un incontro in cui Marrone ha nuovamente espresso un giudizio tranchant su Lagioia: " Diciamo che con il comportamento di ieri ha perso molti punti e diciamo che un autore come de Benoist lo abbiamo inviato noi, non loro".



    Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo commenta nel pomeriggio: " Il Salone del lbro è un luogo bipartisan dove trovano spazio tutte le opinioni, anche quando possono essere scomode. Quando questa contestazione travalica e rende invece impossibile esprimere il proprio pensiero si sconfina in una dimensione che è antitetica al concetto stesso di libertà". Parole che gli valgono l'applauso di Roccella: "Lo Russo è fra i pochi a sinistra ad avere idee chiare sul concetto di libertà. Sarebbe interessante se promuovesse una nuova presentazione del mio libro nella sua città".

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    Madonna le solite polemiche del cazzo
     
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