Serie A 2023-24

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    Unica cosa positiva: i tre punti.
     
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    C'è da dire che abbiamo avuto una sfiga clamorosa nel primo tempo. Bene i tre punti.
    Però mi chiedo che cosa possiamo andare a fare in Champions con un non gioco così
     
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    AUGUSTA TAURINORUM

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    Vlahovic e Lazaro sprecano, il Toro è alla pari della Juve: il derby finisce senza gol

    Erroraccio del serbo, che in avvio calcia sul palo una clamorosa occasione. Poi domina l'equilibrio, ma le palle-gol latitano. L'ultimo brivido in pieno recupero con l'esterno granata

    Filippo Cornacchia
    Giornalista
    13 aprile 2024 (modifica alle 20:26) - TORINO
    Un tempo per parte e un punto ciascuno. La Juventus è più pericolosa nei primi 45 minuti, il Torino domina la ripresa. Alla fine il derby della Mole finisce in parità e senza gol. Le difese – e i difensori (da Buongiorno a Bremer) – hanno la meglio sugli attacchi. A Zapata viene annullato una rete e Lazaro dopo il novantesimo sfiora il gol vittoria, mentre Vlahovic in avvio di gara spreca due chance nitide (palo e gran parata di Milinkovic). Così, a conti fatti, la Signora rafforza il terzo posto e aggiunge un altro mattoncino sulla via della corsa Champions. Mentre i granata ripartono dopo la sconfitta di Empoli e tengono in vita il sogno europeo.

    VLAHOVIC SPRECA— Juric parte con Vlasic alle spalle della coppia Zapata-Sanabria. Allegri s’affida a Vlahovic e Chiesa, con l’azzurro libero di svariare da sinistra a destra per provare a scardinare i meccanismi del Torino. Il primo tempo è condizionato dal primo caldo stagionale, che influisce sul ritmo e avvantaggia le difese. È la Juventus ad avere le occasioni migliori in avvio, tutte con Vlahovic. Ma prima il serbo spreca l’ottimo cross di Chiesa dalla destra impallinando il palo da pochi metri. E poi, intorno alla mezzora, Dusan si fa neutralizzare dal compagno di nazionale Milinkovic Savic, decisivo con una parata di ginocchio. Scampati i pericoli – in mezzo anche una conclusione alta di Locatelli – il Torino guadagna campo e fiducia soprattutto grazie alla spinta dei due esterni: Vojvoda a sinistra e Bellanova a destra cominciano a rifornire l’area di traversoni. Le torri di Allegri – Gatti, Bremer e Danilo – hanno quasi sempre la meglio nei duelli aerei con Zapata, Sanabria e Vlasic. Ma è proprio quest’ultimo, poco prima dell’intervallo, a trovare l’inserimento giusto in area sorprendendo la difesa bianconera. Il colpo di testa del croato, però, non è preciso.

    BRIVIDO LAZARO— È un altro Toro nella ripresa e il derby diventa più arrembante. La squadra di Juric esce dagli spogliatoi con più coraggio e una spinta importante arriva anche dal pubblico granata. Così, nel giro di pochi minuti, a Zapata viene annullato un gol per un fallo precedente di Bellanova su Kostic, Rodriguez ci prova dalla distanza e Sanabria quasi fa esultare lo stadio. La supremazia, anche fisica, del Torino obbliga Allegri a rivedere la Juventus e a ribaltare l’attacco: fuori Chiesa e Vlahovic, dentro Yildiz e Kean. Finale bollente di derby: Szczesny ha la peggio in un duello aereo con Masina, ma dopo essersi fatto medicare alla testa resta in campo. L’episodio, con il fallo fischiato dall’arbitro Maresca, fa infuriare Juric, che si fa espellere. Il tecnico croato sente dagli spogliatoi il boato della Maratona quando, nel recupero, Lazaro fallisce con un’incornata quello che sarebbe stato un gol pesantissimo.
     
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    Ho visto tifosi del Toro festeggiare
     
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    Allora Allegri non ha colpe se Vlahovic, colui che andrà a prendere 12 milioni netti all'anno, sbaglia due gol fatti.
    No la colpa è creare solo due occasioni in una partita anziché almeno 5-6.
     
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    Nel secondo tempo ero convinto che avremmo perso
     
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    Juve, pari in rimonta prima della Coppa. Cagliari, l'autogol di Dossena costa due punti

    Doppio vantaggio dei sardi con due rigori (Gaetano e Mina) poi nella ripresa punizione di Vlahovic e autorete del difensore. Martedì la Signora si gioca la finale di Coppa Italia con la Lazio


    Dal nostro inviato Marco Guidi
    19 aprile 2024 - MILANO
    La Juve vede le streghe a Cagliari, ma alla fine strappa un punto in rimonta, dopo essere andata sotto di due gol nel primo tempo per la prima volta in stagione. Un risultato che, soprattutto per come si era messa e con la certezza oggi delle cinque squadre italiane in Champions nella prossima stagione, può bastare a Massimiliano Allegri. Un po’ di rammarico resta piuttosto a Claudio Ranieri, raggiunto all’87’ da un’autorete di Dossena, dopo aver accarezzato l’idea dei tre punti a lungo. Per il Cagliari, comunque, in ottica salvezza il pari resta oro che cola.

    SCELTE—
    Ranieri opta per Shomurodov in attacco, appoggiato da Gaetano e Luvumbo alle spalle. Difesa a quattro in fase di possesso che si trasforma a cinque in contenimento, con Nandez ad abbassarsi da quinto. Nella Juve Szczesny recuperato tra i pali e novità a centrocampo: Weah a destra nella linea a cinque, con Cambiaso che slitta a sinistra, mentre Alcaraz viene preferito a McKennie da interno. Davanti, confermata la coppia Vlahovic-Chiesa, ancora panchina per Kenan Yildiz.

    CHE CAGLIARI— Dopo 2’ Luvumbo parte subito in sprint, ma il suo destro a giro dal limite finisce di poco alto. Poco dopo, episodio che fa discutere in area rossoblù, con Mina che salta di testa, ma involontariamente colpisce col gomito Alcaraz (giocherà con un turbante improvvisato il resto del match) prima di andare sul pallone: l’arbitro Piccinini lascia correre e il Var Chiffi resta silente. L’inizio dei sardi è comunque particolarmente aggressivo e al 9’, sugli sviluppi di un corner, si vede anche Shomurodov: sinistro a lato da posizione favorevole. L’intensità del Cagliari complica la vita alla Juve, che solo al 20’ si rende pericolosa dalle parti di Scuffet: prima tiro di Vlahovic murato, poi conclusione di Weah respinta a fatica dal portiere di casa. E’ però solo un sussulto, perché da una mischia su corner Bremer devia di braccio la sponda aerea di Dossena (Luvumbo poi sbaglierà da due passi): anche qui Piccinini non vede, ma stavolta il Var interviene ed è rigore per i rossoblù. Gaetano trasforma e alla mezzora la Juve è sotto 1-0. Non solo, 3’ dopo Shomurodov sfrutta un buco di Danilo e serve un pallone perfetto a Luvumbo, che al volo calcia fuori a Szczesny pietrificato. La Signora sbanda e al 35’ Szczesny è costretto a stendere Luvumbo in uscita: altro rigore, ma nuovo tiratore, con Mina che spiazza il portiere polacco dal dischetto.

    REAZIONE DUSAN— All’intervallo Allegri inserisce Yildiz per Alcaraz, passando al 4-2-3-1, mentre Ranieri sostituisce Sulemana con Prati. Ed è proprio quest’ultimo al 6’ a obbligare Szczesny al primo (difficile) intervento della ripresa con un bel destro da fuori. La Juve, però, ora tiene più la palla, il Cagliari cala e si abbassa e al 17’ Vlahovic accorcia le distanze su punizione, alla prima, vera occasione. Tornato sotto di un gol Allegri si gioca pure la carta McKennie per Weah, Ranieri risponde con Deiola (più difensivo) per Gaetano, Max controreplica con Milik per Locatelli, in quella che è probabilmente la versione più offensiva della Juve 2023-24. Nella girandola dei cambi dentro pure Zappa e Viola per Nandez e Shomurodov, due tra i migliori e applauditissimi dall’Unipol Arena. L’assalto della Juve produce comunque pochissimo, se si eccettua un tentativo acrobatico (complicato) di Vlahovic. Ma a 3’ dalla fine, quando il Cagliari pare potere resistere, Dossena svirgola nella propria porta il cross di Yildiz. E’ il 2-2, ma al 95’ per poco non arriva pure il colpo gobbo: Yildiz strozza troppo il tiro in mischia e Scuffet riesce a bloccare. Ultima emozione del match.
     
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    Grazie Dossena.
     
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    Alla fine meno male che il Milan ha perso.
    Primo tempo imbarazzante
     
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    Nessun gol, un super Sportiello ferma la Juve. E mezzo Milan si prende un punto

    La sfida per il secondo posto finisce senza gol. Il portiere rossonero, titolare dopo il forfait di Maignan, decisivo almeno tre occasioni
    Filippo Cornacchia
    Giornalista
    27 aprile 2024 - TORINO
    La Juventus e il Milan non sanno più vincere e lo hanno dimostrato una volta di più nello scontro diretto dell’Allianz Stadium. Pareggio senza reti (0-0) e con poche emozioni, quasi tutte concentrate nella ripresa grazie all’assalto dei bianconeri. I rossoneri, incerottati dalle squalifiche post derby con l’Inter (out Theo, Tomori e Calabria) e dal forfait nel riscaldamento di Maignan, ringraziano Sportiello, reattivo e decisivo. La Signora non riesce a sfondare nonostante una ripresa più coraggiosa grazie all’inserimento di Chiesa. Alla fine il Milan - ultimo successo il 6 aprile contro il Lecce - consolida il secondo posto. Mentre la Juventus, che non vince dal 7 aprile con la Fiorentina, non accorcia in classifica e adesso rischia di essere agganciato dal Bologna, impegnato con l’Udinese.

    AFFONDI—
    Allegri rilancia Yildiz in coppia con Vlahovic, mentre Pioli parte con il trio Pulisic, Loftus-Cheek, Leao alle spalle di Giroud. Ma nel primo tempo sono soprattutto le difese – e la fase difensiva – delle due squadre ad aver la meglio sui rispettivi attacchi. Un po’ le assenze del Milan (a partire dallo squalificato Theo Hernandez) e un po’ il momento delicato di entrambe: nei primi 45 minuti il tatticismo e la chiusura degli spazi prevale sullo spettacolo. I bianconeri provano a liberare tra le linee Yildiz e Cambiaso, pericoloso quando trova varchi per tentare il tiro come in un paio di occasioni fuori bersaglio. Vlahovic, seguito in tribuna dal c.t. della Serbia Dragan Stojkovic, si muove molto, ma raramente viene servito in zone calde. I rossoneri, trovando pochi spazi centralmente, cercano di sfondare a sinistra puntando sugli uno contro uno di Leao. Il portoghese, spesso triplicato i marcatura (a Gatti si aggiungono Cambiaso e Weah), non ha i metri davanti a sé per sgasare e fatica a trovare lo spunto nello stretto. Così l’occasione migliore arriva da fermo. Una punizione di Vlahovic, da posizione simile al gol di Cagliari, obbliga Sportiello ad allungarsi e sveglia l’Allianz Stadium, fino a quel momento un po’ insonnolito dalla partita.

    RABBIA VLAHOVIC— Sportiello è decisivo anche a inizio ripresa prima su Kostic e poi su Danilo. Dopo l’ora di gioco Allegri ridisegna la Juventus inserendo Chiesa, McKennie e Milik al posto di Kostic, Weah e Vlahovic. Ma il numero nove non prende per niente bene il cambio. Al rientro in panchina, DV9 scaglia per terra tutto quello che trova, lancia un’occhiataccia anche in direzione di Allegri, però poi rientra negli spogliatoi con la borsa del ghiaccio sul ginocchio. Pioli risponde con Bennacer al posto di Adli, Okafor per Giroud e nel finale inserisce anche Chukwueze e i 2005 Bartesaghi e Zeroli. Cambiano le squadre e a guadagnarci è soprattutto la Juventus grazie alla freschezza di Chiesa. I bianconeri si rendono pericolosa con due sgommate di Federico a sinistra: sulla prima Sportiello respinge il colpo di testa di Milik e sulla seconda Thiaw salva con il volto su Rabiot. In mezzo uno strappo di Leao a tagliare la difesa bianconera.
     
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    Primo tempo degno della partita Scapoli e ammogliati di Fantozzi.
    Noi salvati da Sportiello, il che la dice lunga.
    Alla fin fine un punto di platino
     
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    Gabbia: 6
    Thiaw: 6.5
    Florenzi: 6-
    Adli: 4.5
    Reijnders: 5.5
    Pulisic: 5
    Loftus-Cheek: 5.5
    Leao: 4.5
    Giroud: 5
    Bennacer: 5.5
    Okafor: 5.5
    Bartesaghi: sv
    Zeroli: sv
    Chukwueze: sv

    Pioli: 5
     
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    Uno spettacolo desolante. E ci è andata pure bene che abbiamo portato a casa un punto
     
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