Piazza Carignano, lenzuola bianche contro le bancarelle

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  1. +++RedPassion+++
     
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    Per chi vive in via Cesare Battisti, piazza Carignano e via Accademia delle Scienze, impugnare una bomboletta di vernice spray e puntarla con decisione su un lenzuolo allo scopo di scrivere una protesta non è esattamente un’abitudine. Eppure, alla fine, ce l’hanno fatta, esasperati come sono non solo dai mercatini comunali ma da tanti altri piccoli e meno piccoli disagi che infieriscono sulla zona aulica del centro.

    Così, ieri sera alle 18,30, i due primi lenzuoli spuntavano già, limpidi e svettanti, sopra l’insegna del teatro Carignano: meno mercati e più rispetto per la storia della piazza. Intanto in via Cesare Battisti 5 l’intero cortile era tappezzato di lenzuola ancora in gran parte bianche, mentre i condomini si davano da fare per dipingerle: «Senza la bancarella la piazza è più bella» ero lo slogan più gettonato. Da oggi quindi un po’ tutta la zona si coprirà di lenzuola appese ai balconi: c’è chi le lascia in portineria per i condomini, chi fa da sé, chi si chiede se attaccarli sopra o sotto le piante invernali che fanno bella mostra sulla ringhiera. Una protesta che abbiamo visto in tanti quartieri di periferia, nei paesi e nelle piazze, ma che sembra totalmente inedita per una parte del “salotto buono” della città.


    Ma anche una «protesta silenziosa», la chiamano loro, che di certo non sarebbero scesi in piazza a manifestare contro le bancarelle, e neppure contro i mezzi pesanti che, per i mercatini e per altro, entrano e escono dalla piazza nonostante i due pilomat inseriti da anni e mai praticamente usati. Ogni ruota di un furgone in manovra smuove il porfido e fa saltare qualche cubetto, e ogni volta si reinterviene come si può, spesso risistemando alla meglio col cemento. I residenti nell’inedita versione di oppositori si sfogano: «Le luci d’artista erano bellissime, valorizzavano gli spazi, perché ce le hanno tolte mentre lasciano la patinoire in piazza Carlo Alberto, dove non va praticamente nessuno?», dice Liliana Morabito. La signora Caterina Marietta interviene: «Oltre ai mercatini, che spesso rendono anche molto difficile per noi spostarci nel weekend, perché non è possibile far entrare e uscire le auto dai cortili, ci sono varie forme di frastuono, dai musicanti fino a una specie di discoteca che si trova collocata sotto la chiesa di San Filippo Neri e si affaccia su via Principe Amedeo. Qui le strade sono strette, e ciò che avviene in basso si diffonde rapidamente verso l’alto».

    Per Vianella Nobili, il problema sono prima di tutto i mercatini. E Benedetto De Benedetti insiste: «La patinoire da dicembre a febbraio non ha senso, tra l’altro è davanti a una Biblioteca dove si suppone

    che le persone vadano a leggere e studiare. Qual è il senso? Forse qualcuno va in Biblioteca e poi pattina? Oppure va a pattinare e dopo a fare la spesa ai mercatini? Sinceramente non capiamo e vorremmo che l’amministrazione ci rispondesse su qual è il senso di queste iniziative in una zona che sta esattamente in mezzo al polo museale di Torino, e dove forse anche i turisti preferirebbero vedere gli spazi così come sono nati e sono stati conservati».
     
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